CAMAIORE. “Ogni anno, come tutti i bravi bambini, l’assessore Carrai ci delizia con la sua letterina a Babbo Natale. Ma finchè si tratta di schermaglie politiche, le possiamo anche accettare come fu lo scorso anno. Ma quando si tratta di prendere in giro i pochi imprenditori che rimangono a galla in questo 2013 non tolleriamo discorsi senza senso e offensivi”.

Così Marco Daddio, imprenditore di Camaiore e consigliere comunale di minoranza, replica alla lettera di Carlo Alberto Carrai, assessore a turismo e commercio del Comune di Camaiore.

“Come si fa – chiede Daddio –  ad accusare imprenditori e commercianti della crisi di presenze versiliesi, quando proprio il Comune che lui amministra come pluri-assessore, non è riuscito a realizzare niente di utile in due anni? Come si fa ad amministrare vendendo fumo ai Camaioresi con progetti faraonici, piste ciclabili, sicurezza stradale che dovevano essere pronte nel giro di un mese o nei primi cento giorni?”

“Intanto si vessa il cittadino e l’impresa con imu e tares a livelli distruttivi, spaventando chiunque abbia interesse ad investire sul nostro comune e massacrando chi si sforza di restare a galla e di offrire il più possibile ai turisti che ancora scelgono il nostro territorio E pensare che manca ancora un chiarimento sulla vicenda del polo fieristico nell’area di Bussola Domani, un’idea evolutiva e destagionalizzante che sicuramente aiuterebbe tutti gli operatore della zona Assessore e sindaco, il degrado frutto di come sono ridotte strade e marciapiedi, di come la spazzatura regna sovrana ovunque,dei problemi della sicurezza degli abitanti del nostro comune,mai come adesso seriamente compromessa,è sicuramente alla base di una certa disaffezione verso la nostra offerta turistica”.

“Caro Sindaco e caro Assessore – conclude Daddio –  altro che quello che predicavate in campagna elettorale “ Camaiore comune del BEN essere ”. Stiamo vivendo in un comune che vertiginosamente è diventato il Comune del “MAL ESSERE. Anche noi quest’anno scriveremo a Babbo Natale affinché il sindaco non guardi più il nostro comune dal Leccio di Montemagno, a lui molto caro, e scenda a valle per riprendere in mano una situazione al limite della decenza”.

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